PLASMA CONGELATO

Il plasma congelato è un emoderivato che si ottiene tramite la centrifugazione, o la sedimentazione di una sacca di sangue intero. A differenza del plasma fresco congelato viene separato dagli eritrociti dopo 6 ore dal prelievo. Viene conservato alla temperatura controllata di - 4 °C per una durata di circa un anno. A temperature molto più basse che si aggirano intorno ai - 20°C può durare anche cinque anni.

Nel plasma congelato si trovano i Fattori della Coagulazione non labili o vitamina K dipendenti, quindi i Fattori II, VII, IX e X. Il Complemento, le proteine plasmatiche (albumina) e Immunoglobuline, il Sistema fibrinolitico, i Lipidi e gli Elettroliti.

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UNITA’ DI PLASMA CONGELATO

Una unità di plasma fresco congelato si aggira intorno ai 100 ml.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

  • Coagulopatie acquisite o congenite: deficit di Fattori della coagulazione stabili o Emofilia A
  • Ipoproteinemia ad esempio in corso di enteropatie o nefropatie proteinodisperdenti, epatopatie, ustioni o gravi versamenti cavitari
  • Fonte di Immunoglobuline in corso di alcune patologie infettive come la Parvovirosi o in caso di sepsi e endotossiemia. Può essere utilizzato anche per via orale come sostitutivo del colostro nei cuccioli che non hanno ricevuto l’immunità passiva.

QUANTO PLASMA CONGELATO SOMMINISTRARE

I dosaggi raccomandati sono 6-10 ml/kg in 12-18 ore di trasfusione. In caso di gravi coagulopatie si può arrivare fino a 20 ml/kg.

COME EFFETTUARE LA TRASFUSIONE

La trasfusione viene effettuata tramite un accesso venoso nel ricevente. La somministrazione deve avvenire sempre attraverso un deflussore che possegga un filtro da 200 micron. La velocità di somministrazione è di circa 2-6 ml/kg/h. E’ importante mantenere bassa la velocità trasfusionale nei pazienti con insufficienza renale cronica o miocardiopatie. Prima di effettuare la trasfusione per quanto riguarda i prodotti congelati, bisogna far arrivare la sacca a una temperatura di 37°C. Si può scaldare la sacca a bagnomaria a 34-37°C costanti, evitando il contatto diretto tra la sacca e l’acqua riscaldata. E’ necessario in tutti i casi prestare attenzione alla temperatura di scongelamento, se il riscaldamento della sacca è eccessivo si può causare la denaturazione delle proteine, la perdita dei Fattori della coagulazione e si aumenta la probabilità di contaminazione batterica.

 

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